Se 5stelle presenta ddl su nuovo condono è complice di abusivismo ed ecomafie

“Se davvero i parlamentari 5 stelle presenteranno il preannunciato disegno di legge che sotto la maschera del ‘ravvedimento operoso’ propone un nuovo condono edilizio generalizzato, questo li renderebbe di fatto complici dell’abusivimo e delle stesse ecomafie, che sul cemento illegale fanno affari da miliardi”.

E’ quanto affermano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, già  parlamentari del Pd, commentando l’annuncio fatto ieri a Ischia di una legge proposta dai “grillini” che consentirebbe di sanare decine di migliaia di immobili abusivi in tutta Italia. “Il pretesto usato da chi tra i 5 stelle sponsorizza questo patto scellerato con l’illegalità  – affermano Della Seta e Ferrante – è lo stesso utilizzato dai Nitto Palma e dal Pdl che da anni provano a imporre un nuovo condono: favorire l’abusivismo di necessità  e frobnteggiare la crisi dell’edilizia. Peccato che l’unica necessità  che alimenta l’abusivimo edilizio è quella di chi vuole costruire e vendere case in nero senza pagare le tasse, peccato che spesso questo business in particolare nel sud è nelle mani della criminalità  organizzata, peccato che che l’edilizia delle migliaia di imprese oneste abbia tutto da guadagnare da leggi e politiche rigorose contro l’abusivismo che rappresenta anche una forma odiosa di concorrenza sleale”.

Della Seta e Ferrante lanciano un appello ai parlamentari 5 stelle perché fermino l’iniziativa annunciata ieri: “L’abusivismo edilizio e tre successivi condoni, gli ultimi due firmati Berlusconi, hanno inferto ferite terribili al territorio e al paesaggio italiani: una casa su cinque di quelle costruite nell’ultimo quarto di secolo è illegale, e l’unico modo per chiudere questa pagina scura della storia italiana è mettere la parola fine, senza se e senza ma, su ogni ipotesi di nuovo condono, e al tempo stesso impegnarsi per rilanciare l’edilizia nel segno della riqualificazione urbana, della sostenibilità  e della sicurezza del patrimonio abitativo”.