ORA UNICA VIA àˆ L’ESPROPRIO
“Il damma ambientale, sanitario, sociale dell’Ilva di Taranto certo è figlio di una famiglia, i Riva, che come si legge negli atti della magistratura ha agito da associazione a delinquere più che da imprenditore. Ma non ci si può fermare a questo, bisogna dire con forza e con chiarezza che a generarlo, questo dramma, è stata anche una politica – di destra e di sinistra, locale e nazionale – che per decenni e fino a ieri con rare eccezioni ha fatto finta di nulla nei casi migliori e nei peggiori si è comportata da complice di chi avvelenava Taranto impunemente e contro ogni legge. Lasciare l’Ilva un minuto in più in mano agli attuali proprietari, da chiunque rappresentati, equivarrebbe a perpetuare tutto questo”. E’ quanto dichiarano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, già senatori del Pd, che nella scorsa legislatura furono i due soli parlamentari democratici, a non votare la fiducia al governo Monti sul cosiddetto decreto salva-Ilva. “Oggi, come è evvidente a tutti – aggiungono Della Seta e Ferrante – la situazione dell’Ilva e di Taranto è quasi in un vicolo cieco. La sola via, strettissima, per uscirne è togliere la fabbrica dal controllo dei Riva, recuperare all’uso publico il loro bottino, affidare la gestione dello stabilimento a persone non solo competenti ma indiscutibilmente libere da ogni condizionamento di parte e decise ad agire nell’esclusivo interesse della città e del suo futuro: . Ogni ulteriore apertura di credito all’attuale proprietà , comunque travestita, sarebbe pura follia”.