CEMENTIFICIO PIU’ CONTROLLATO SE BRUCIA RIFIUTI, MA UNICA SOLUZIONE RIMANGONO RIDUZIONE E RICICLO “La richiesta di rinvio espressa oggi dalla Camera dei Deputati non appare comprensibile, piuttosto come abbiamo chiesto con un parere favorevole e unanime in Senato, il Ministero dell’Ambiente proceda ad emanare il decreto, sin da troppo tempo atteso, sull’utilizzo dei combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali nei cementifici sottoposti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale.”
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante. “Bruciare CSS nei cementifici non solo non peggiora le emissioni inquinanti a livello locale, al contrario – continua Ferrante – impone a questi impianti limiti di legge piu’ restrittivi e quindi l’utilizzo di migliori tecnologie di abbattimento, ma impone anzi ai cementifici, nel caso bruciassero CSS a monitorare alcuni inquinanti che non sono obbligati a monitorare per legge quando bruciano altre sostanze, classificate come combustibili tradizionali e a ridurre drasticamente le emissioni di sostanze altamente inquinanti come ad esempio le diossine.
Meglio infine utilizzare un cementificio in funzione, che realizzare impianti dedicati di incenerimento da costruire ex novo, che vanificano gli sforzi di approntare una politica seria di riduzione e riciclaggio dei rifiuti. Infatti, sia ben chiaro- conclude Ferrante – la soluzione definitiva del problema rifiuti è unicamente l’attuazione di efficienti politiche di riduzione,e una rigorosa raccolta differenziata finalizzata al riciclo e al recupero di materia. Recupero di materia che a oggi resta il buco nero nella nostra legislazione perché non adeguatamente favorito.”