“Durante questa campagna elettorale si sta parlando realmente poco della situazione delle carceri italiane, indegna di un paese civile. Occorre invece affrontare il tema, perché occorre adoperarsi per superare sia la disastrosa legge Fini-Giovanardi, causa di un utilizzo superfluo della carcerazione, e cancellare l’istituto dell’ergastolo ostativo, una palese violazione dell’articolo 27 della Costituzione, secondo cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato, e non al suo annichilimento”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha visitato oggi il carcere di Caserta.
“Il carcere di Caserta – prosegue Francesco Ferrante – il più piccolo della Campania, in confronto ad altri istituti penitenziari italiani offre, grazie anche alla direzione e agli agenti di custodia, condizioni relativamente più dignitose ai reclusi, sebbene sconti anch’ esso problemi strutturali. Ma al di là di questi aspetti anche nel carcere casertano ci sono un buon numero di detenuti che stanno scontando un reale ‘fine pena mai’, ovvero potranno uscire dal penitenziario solo il giorno della loro morte. E’ un paradosso terribile della nostra giustizia, che se da un lato viene accusata di una certa mancanza di severità , d’altro canto si accanisce su alcuni, venendo meno alla finalità della pena, ovvero il reinserimento nella società . Su 1.539 ergastoli attualmente in vigore in Italia, di questi 1.200 sono ostativi, su una popolazione carceraria di 67.961 detenuti. Ricondurre il sistema penitenziario una situazione sostenibile dal punto di vista dell’accoglienza e restituire al carcere la sua funzione di recupero sono due esigenze di riforma civile per il nostro Paese, che la politica deve avere come obiettivo prossimo” – conclude Ferrante.