Gli errori del Governo sull’energia

Caro Direttore, 
in un intervento pubblicato ieri su “Europa” il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti replica ad un nostro articolo di alcuni giorni fa fortemente critico con le scelte del ministro Passera in materia energetica.
Al di là  dell’evidente diversità  di opinione sul tema generale, ci permettiamo di segnalare alcune oggettive inesattezze contenute nell’intervento del sottosegretario:
– scrive De Vincenti che il governo ha “rafforzato le restrizioni sulle attività  off-shore”  di estrazione di idrocarburi. E’ vero il contrario: con uno dei decreti sviluppo del governo Monti (d.l. 22/6/2012 n. 83 convertito con Legge 7/8/2012 n. 134) è stato previsto, modificando in peggio una norma introdotta dal governo Berlusconi (d.lgs. 29/6/2010 n. 128), che il divieto a perforare entro le 12 miglia dalle aree protette non valga per i progetti  già  sottoposti ad autorizzazione  (si badi: non per quelli già  autorizzati, il che è comprensibile, ma anche per tutti quelli in attesa di Via…). Questa pessima scelta è frutto, peraltro, di un compromesso tra Parlamento e Governo, visto che il Ministero di De Vincenti  aveva inizialmente proposto di portare il limite del divieto a 5 miglia sia per il passato che per il futuro; 
– De Vincenti arriva ala paradosso di rivendicare come un merito del governo il prolungamento di un anno e mezzo della detrazione fiscale del 55% sugli interventi di ristrutturazione edilizia ecoefficiente. Anche questa affermazione è totalmente infondata: sempre nel decreto sviluppo del giugno 2012 era stato previsto l’azzeramento al 31 dicembre 2012 del 55%, e la sua sostituzione con un credito d’imposta generico del 50% che avrebbe assorbito anche il vecchio 36%. Solo per volontà  del Parlamento vi è stata, in sede di conversione del decreto, una parziale marcia indietro, con la proroga del 55% al 30 giugno 2013;
– sulle rinnovabili, De Vincenti nega che le modifiche ai meccanismi di incentivazione introdotte dal governo Monti abbiano penalizzato questo che era uno dei comparti industriali più promettenti del Paese. Ora, premesso che la nostra critica non è sul livello quantitativo degli attuali incentivi (su cui non abbiamo mai eccepito) ma sulla farragginosità  e sostanziale insensatezza delle procedure, per valutare l’utilità  di tale sedicente “riforma” basta leggere i dati diffusi in questi giorni dal Gse che dimostrano il fallimento delle aste per quanto riguarda l’eolico – meno richieste delle quote da assegnare – e sull’intasamento dei registri. E basta chiedere come la pensa al riguardo a una qualunque – grande o piccola, italiana o no – delle imprese che operano in Italia nel settore;
– sul gas, infine, non abbiamo né scritto in questa occasione né mai detto che l’obiettivo di fare dell’Italia un “hub” del gas è pretenzioso, e invece abbiamo sottolineato come un fatto positivo i primi, seppure tardivi, passi per liberalizzare il mercato italiano del gas, chiarendo che proprio l’avviato superamento del monopolio domestico ha contribuito a far scendere negli ultimi mesi il prezzo medio dell’elettricità . Dunque, su questo punto la polemica di De Vincenti è totalmente pretestuosa. 
Cordiali saluti
 
Roberto Della Seta
Francesco Ferrante