“Noi favorevoli a esproprio”.
“Grazie all’impegno in particolare dei colleghi del Partito democratico, alla Camera il decreto Ilva è stato migliorato, prevedendo norme specifiche sul monitoraggio sanitario e il coinvolgimento delle Agenzia regionale per l’ambiente come supporto al lavoro del Garante. Ma resta per noi inaccettabile quanto disposto dall’articolo 1, in base al quale il Governo senza nemmeno consultare il Parlamento può sottrarre alla legislazione ordinaria e alle stesse decisioni della magistratura in materia di tutela dell’ambiente e della salute qualunque stabilimento industriale con più di 200 dipendenti. Infine, siamo convinti che la proprietà attuale dell’Ilva non sia all’altezza del compito arduo di tenere insieme risanamento ambientale e continuità produttiva, e che sarebbe bene quanto prima prendere seriamente in considerazione l’ipotesi, consentita dalla Costituzione e peraltro contemplata nel decreto, di un esproprio temporaneo degli impianti”. Lo dicono i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Con le nostre proposte di modifica – affermano i due parlamentari ecodem – chiediamo che venga sensibilmente ristretta la possibilità di deroga e di ‘invasione’ della competenza giudiziaria prevista attualmente dal decreto, che sia introdotto l’obbligo di un parere vincolante da parte del Parlamento ogni volta che il Governo dichiara uno stabilimento industriale area di interesse strategico, che venga rafforzato il legame tra monitoraggio sanitario e possibilità di sanzionare eventuali inadempienze dell’azienda rispetto all’opera di risanamento”.