Corruzione Mipaaf: inquietante, ma i segnali erano noti da tempo

“Ora ministero si costituisca parte civile”

“Lo scenario diffuso di ‘privilegi, malaffare e corruzione’, descritto dagli inquirenti in merito all’arresto di funzionari e dirigenti del ministero delle Politiche agricole e forestali è francamente inquietante, ma purtroppo non può stupirci totalmente. La posizione  dell’ex capo di Gabinetto dei ministri Zaia e Galan, Giuseppe Ambrosio,  era stata oggetto infatti di due mie interrogazioni parlamentari che chiedevano conto della posizione giudiziaria del funzionario, già  da tempo sotto inchiesta, e dell’opportunità  che venisse nominato Direttore Generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), quando era già  coinvolto in cinque procedimenti penali”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante.
“La sua vicenda giudiziaria – continua Ferrante –  era collegata alla funzione svolta di Capo del Dipartimento delle politiche di sviluppo del Ministero, e sarebbe stata  inerente anche  a un concorso del 2005 per sei posti di dirigente al Ministero delle Politiche Agricole,  per il quale sono risultate vincitrici sia la moglie che la segretaria, che avevano presentato però due lauree fasulle della Link Campus University of Malta.
Attendiamo l’evolversi della vicenda col dovuto rispetto delle garanzie di ognuno di fronte alla legge,  ma ci chiediamo se  il Mipaaf si sia costituito parte civile nei procedimenti penali pendenti in merito ai reati contestati. Il nostro auspicio è, infatti, che il ministro,  il quale nonostante le nostre interrogazioni non aveva ritenuto di intervenire, si costituisca parte civile adesso che è stata scoperchiata questa cupola che dall’interno del ministero si arricchiva appropriandosi di soldi pubblici