Bioshopper: Esposito (Pd) difende truffatori e non aziende oneste e innovative

“A Stefano Esposito, deputato del Pd e dunque nostro compagno di partito, rivolgiamo una sommessa domanda: perché insisti a difendere poche aziende che hanno violato la legge e truffato i consumatori?”. Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori ecodem del Pd, commentano così le dichiarazioni di Esposito al Corriere della Sera contrarie alla messa al bando dei vecchi sacchetti di plastica, così come opportunamente previsto dal decreto Crescita in discussione al Senato . “Esposito – affermano i due parlamentari – in questa come in altre occasioni si schiera con la parte più retriva e inefficiente dell’industria italiana: quella, in questo caso, rappresentata da poche aziende incapaci di innovazione e che per sopravvivere hanno consapevolemente violato la messa al bando degli shopper di plastica, in vigore da gennaio 2011, e hanno truffato i consumatori vendendo come biodegradabili sacchetti che non lo sono. Ancora più paradossale è che Esposito giustifichi la sua posizione con la difesa del lavoro: è piuttosto l’innovazione di prodotto, quella per esempio realizzata dalle aziende che producono bioshopper, la via principale che può consentire all’economia italiana di competere con successo nel mondo e dunque di rilanciare l’occupazione. Quanto ai presunti dubbi dell’Europa sulla scelta italiana di vietare i sacchetti non biodegradabili, ricordiamo ad Esposito che Bruxelles non ha aperto contro l’Italia alcuna procedura di infrazione ma si è limitata a chiedere in una lettera una serie di chiarimenti. Invece di ‘processi’ europei al nosto Paese ce ne sono aperti parecchi per il fatto che buona parte dei rifiuti, compresi milioni di shopper non biodegradabili, finiscono in discarica”.