“I dati di luglio, in controtendenza rispetto ai mesi scorsi, sembrano profilare dal punto di vista dei consumi energetici un’estate in rialzo, soprattutto a causa dell’utilizzo di condizionatori. Ma paradossalmente proprio nel momento in cui, grazie all’insolazione e all’aumento dell’istallato, in Italia ci potrebbe essere ampio ricorso non solo al fotovoltaico ma anche all’eolico, nelle prossime settimane si correrà invece il rischio di andare incontro a un arretramento nell’utilizzo delle rinnovabili, cosiddette non programmabili. Causa di ciò è la latitanza di una strategia energetica nazionale, di cui anche questo Governo non si è dotato”. Lo dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile energia e politiche relative ai cambiamenti climatici per il Pd.
“Terna – continua Ferrante – ha lanciato l’allarme per cui potrebbe prossimamente staccare gli impianti di media potenza, quelli superiori ai 100 KW, mentre l’Authority dell’energia non ha ancora risolto per quanto riguarda gli impianti più piccoli (quelli ‘domestici’ sino a 20 kw) il problema dei nuovi inverter, tuttora introvabili.Senza dunque una precisa strategia energetica a farne le spese è per forza di cose il settore più debole, quello delle rinnovabili, che pagano lo scotto dell’assenza di un regime energetico sufficientemente flessibile. In mancanza di ciò i relativi e gestibili problemi di programmabilità delle rinnovabili, a partire dal fotovoltaico, graveranno sempre sulle spalle dei produttori, a vantaggio delle fonti più inquinanti che faranno pagare sempre cara la loro disponibilità di fornitura, come dimostra il recente emendamento ‘salva olio combustibile’ inserito nel decreto sviluppo.”