“Questa legge non scioglie i nodi che hanno fatto delle vecchie norme sul finanziamento pubblico dei partiti il simbolo più perfetto delle ragioni che danno forza e fiato all’antipolitica. Per questo non la votiamo”. E’ quanto dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, motivando la scelta di non partecipare al voto del disegno di legge che regola i contributi pubblici ai partiti politici.
“E’ apprezzabile – affermano i due parlamentari – che le nuove norme prevedano una forte riduzione del contributo pubblico ai partiti. Ma restano tutti interi gli equivoci, le ambiguità della normativa precedente. Si continua a calpestare la volontà espressa in un referendum da oltre 31 milioni di italiani, chiamando rimborsi elettorali una forma di contributo pubblico che restava, e resta tuttora, strutturata come finanziamento a fondo perduto. E continuano a mancare controlli minimamente trasparenti sul modo in cui i partiti spendono i contributi loro assegnati: controlli assenti in base alla vecchia legge, come dimostra largamente la recente cronaca politica e giudiziaria; controlli che le nuove norme affidano ad un organismo tutt’altro che terzo rispetto agli stessi partiti. Ciò fa di questa legge un’evidente, vistosa occasione perduta nello sforzo sempre più urgente per restituire dignità alla funzione preziosa e insostituibile dei partiti politici”.