Mafia: su incendi terre confiscate giace un ddl di 23 senatori Pd

MAFIA, PD: SU INCENDI TERRE CONFISCATE GIACE DDL DI 23 SENATORI
Giace in Senato un ddl, sottoscritto da 23 senatori del Pd, che prevede l’istituzione di un fondo che, tra le altre cose, sarebbe usato per un immediato e totale risarcimento dei danni subiti dagli assegnatari dei terreni confiscati alla mafia, dai danneggiamenti provocati dalla mafia stessa. Sarebbe questo un forte dissuasore ai danneggiamenti stessi, poiché ne vanificherebbe gli effetti negativi e incoraggerebbe l’attività  dei soggetti assegnatari”. Lo afferma la senatrice del Pd, Rita Ghedini, prima firmataria del ddl in questione (AS 983), sottoscritto, tra gli altri, dai senatori Francesco Ferrante, Giovanni Legnini, Alfonso Andria, Marilena Adamo, Anna Maria Carloni, Luigi De Sena, Albertina Soliani e Walter Vitali. “Molti quotidiani- spiega Ghedini– ci consegnano oggi una geografia inquietante dei tanti, troppi, incendi che, dall’inizio di giugno, hanno distrutto le terre confiscate alla mafia. ‘Giù le mani dalle terre dei boss’ è l’inaccettabile minaccia della criminalità  organizzata cui il governo, come ha giustamente affermato il ministro Fornero, deve opporsi con forza con ogni strumento a disposizione. La prevenzione, come pure ha affermato Don Ciotti, è fondamentale: per questo chiedo al governo di prendere seriamente in esame il ddl presentato a inizio legislatura e sottoscritto da 23 senatori del Pd in cui si chiede l’istituzione di un Fondo ai fini di garantire un efficace sostegno agli assegnatari delle terre confiscate”. “Il fondo, previsto dal ddl, risolverebbe una serie di situazioni che riguardano i territori confiscati alla mafia. Innanzitutto, oggi, i beni confiscati costituiscono patrimonio indisponibile dello Stato o dei comuni perciò non possono essere utilizzati per costituire garanzia sugli affidamenti bancari necessari allo sviluppo degli investimenti delle nuove imprese. Il fondo garantirebbe il totale degli investimenti effettuati dai soggetti assegnatari, consentendo l’agibilità  della gestione imprenditoriale dei beni affidati e potrebbe coprire anche il reintegro degli stessi in caso di distruzioni dolose. Una finalità , questa, che definirebbe anche la natura non ordinaria del fondo che, così, sfuggirebbe alle regole della concorrenza Ue, per ricadere nella logica dell’ordine pubblico e della prevenzione orientata alla creazione di un mercato libero da condizionamenti criminali. L’intenzione del ddl è, in sostanza, rafforzare l’efficacia della legge 109/1996,tendente ad ottenere una ricostituzione del tessuto produttivo e della legalità  economica e sociale avvalendosi di risorse umane ed imprenditoriali offerte dai territori maggiormente colpiti dalla criminalità  organizzata, valorizzando in questo modo l’azione repressiva dello Stato e garantendo allo Stato medesimo la conservazione e la valorizzazione del proprio patrimonio”, conclude Ghedini.