Ferrante, Ronchi e Piglionica (Ulivo): “stiamo lavorando per mettere fine a uno scandalo tutto italiano”
“Rivedere la norma sugli incentivi per le fonti rinnovabili c.d. assimilate sarebbe un successo importante e la fine di uno scandalo tutto italiano che ha preteso per anni, in barba alle prescrizioni europee, di assimilare alle fonti rinnovabili di energia i rifiuti non biodegradabili bruciati nei termovalorizzatori e, per questo, di finanziarli con contributi straordinari sborsati direttamente dai cittadini: ogni anno la bellezza di 2,4 miliardi di euro in più sulle bollette per ‘incentivare’ le rinnovabili”.
Ferrante, Ronchi e Piglionica (Ulivo): “stiamo lavorando per mettere fine a uno scandalo tutto italiano”
“Rivedere la norma sugli incentivi per le fonti rinnovabili c.d. assimilate sarebbe un successo importante e la fine di uno scandalo tutto italiano che ha preteso per anni, in barba alle prescrizioni europee, di assimilare alle fonti rinnovabili di energia i rifiuti non biodegradabili bruciati nei termovalorizzatori e, per questo, di finanziarli con contributi straordinari sborsati direttamente dai cittadini: ogni anno la bellezza di 2,4 miliardi di euro in più sulle bollette per ‘incentivare’ le rinnovabili”.
Il contributo CIP6 dal 1992 assimila alle fonti rinnovabile, oltre a carbone e gas prodotto dai residui di raffineria, anche l’incenerimento dei rifiuti. In questo modo, la normativa italiana non ha mai recepito correttamente quanto prescritto dalle direttive UE.
“Con questo accordo – prosegue la nota dei tre Senatori dell’Ulivo – il contributo scomparirebbe per i nuovi impianti di termovalorizzazione e stiamo lavorando con il Governo a un testo che sarà pronto nei prossimi giorni per una soluzione nel senso indicato dalle direttive UE anche sugli impianti già autorizzati nonché su quelli già in esercizio”.