Si consumano meno shopper e si riducono le emissioni di CO2

CON LA GREEN ECONOMY DATI SU OCCUPAZIONE POSSONO CRESCERE SENSIBILMENTE
 
Ben 180 mila tonnellate di CO2 non sono state immesse nell’atmosfera nel corso del 2011 grazie alla rivoluzione tutta italiana dei bioshopper.
Grazie infatti alla legislazione che ha messo l’Italia all’avanguardia, ben 30 mila tonnellate di sacchetti della vecchia plastica a base di petrolio non sono stati prodotti, a tutto vantaggio dell’ambiente, dell’innovazione e della produttività  italiana.”
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, intervenuto oggi alla presentazione dello studio di settore sulla trasformazione delle materie plastiche in film per shopper organizzato da Assobioplastiche.
 
Secondo uno studio indipendente realizzato da Plastic Consult, l’unico advisor italiano specializzato nel settore delle materie plastiche, il comparto dei bioshopper ha grandissimi margini di ampliamento e i dati positivi che già  si vedono sull’anno scorso possono migliorare ulteriormente .
 
Il settore della trasformazione delle plastiche infatti è un settore in difficoltà  che può trovare la salvezza proprio puntando sui nuovi materiali che la chimica verde ha ideato.
Sono da bollare invece come fandonie i numeri e gli allarmi propagandati ad arte dalla lobby che produce la plastica come nel secolo scorso sull’occupazione a rischio dei lavoratori impiegati in quelle aziende che hanno tentato di produrre dei surrogati di bio shopper, addizionandoli in maniera fraudolenta con degli additivi.
Il tentativo è stato smascherato, e la produzione messa fuori legge, ma le aziende e i circa 500 lavoratori coinvolti possono essere sicuramente riconvertiti  alla produzione di bioshopper in piena regola.