Rinnovabili: decreti sbagliati, no a registri per piccoli impianti. Si premia il mini eolico cinese e non si sostiene bonifica amianto

“I decreti sulle rinnovabili così come sono non vanno.

L’introduzione dei registri anche per i piccoli impianti rischia di uccidere un intero settore industriale , ma ci sono anche evidenti storture di dettaglio incomprensibili come ad esempio il fatto che non sia stato confermato il sistema premiante per chi, installando il fotovoltaico sui tetti, li bonifichi  dall’amianto  che da decenni continua ad essere un killer silenzioso e sempre più pericoloso per l’ambiente e la salute.”

Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che aggiunge – “Nella stesura dell’ennesimo conto energia sul fotovoltaico è mancato un adeguato confronto con la rappresentanza del settore, e il testo sconta tutta una serie di criticità  che rischiano seriamente di vanificare gli ottimi risultati raggiunti in termini di riduzione di CO2, posti di lavoro e in prospettiva di riduzione delle tariffe energetiche.

Tra gli aspetti che la Conferenza Stato – Regioni ritengo debba correggere c’è certamente la conferma di una misura che ha consentito negli ultimi anni di bonificare circa 12 milioni di metri quadrati circa di tetti, che erano ricoperti di amianto e che ora invece ospitano 1100 megawatt di energia elettrica pulita.

Lo smaltimento corretto dell’amianto è operazione abbastanza costosa, e l’incentivazione legata all’installazione del fotovoltaico è un sistema virtuoso che ha sostanzialmente sopperito a 20 anni di vuoto normativo, cioè da quando il materiale è stato dichiarato fuorilegge, ma senza prevedere l’obbligo di bonificare gli edifici.

 Un altro svarione che va corretto nell’altro decreto , quello sulle rinnovabili non fotovoltaiche, è quello che riguarda il minieolico, perché i produttori italiani costruiscono pale di aerogeneratori da 55 KW  e quindi il registro dai 50 KW favorisce sostanzialmente quelli più piccoli, prodotti in Cina. Effetto davvero paradossale , e forse frutto di ignoranza per chi, anche nel Governo, nel criticare il sistema di incentivazione delle rinnovabili puntava il dito contro l’assenza di una filiera totalmente italiana.”

“Infine – conclude Ferrante –  è davvero grave che dall’orizzonte del Governo sembra scomparso il decreto su rinnovabili termiche. Una scomparsa che penalizza ancora una volta le politiche sull’efficienza energetica.”