Fonti ministeriali fanno intendere che per le fonti rinnovabili in Italia arriveranno tempi durissimi, visto che si sta decidendo di mettere pesantemente mano agli incentivi e ostacolare la modalità di accesso ad essi.
Se è gravissimo che le bozze sul quinto conto energia fotovoltaico circolate in questi ultimi giorni siano probabilmente di matrice non ministeriale, va detto anche che esse potrebbero purtroppo essere verosimili nei contenuti che i Ministeri competenti si apprestano ad annuciare. Ma anche per le altre fonti rinnovabili e l’efficienza energetica si preannunciano interventi tali da rischiare seriamente di affossare un intero comparto che il Governo vorrebbe contingentato su livelli annuali molto bassi.
Kyoto Club, che ha sempre sostenuto un’intelligente modulazione degli incentivi sulla base della crescita di questi mercati e sulla conseguente riduzione dei prezzi delle tecnologie e ha ritenuto sbagliate le posizioni radicali di alcune frange del comparto delle rinnovabli, denuncia la gravità di provvedimenti che metterebbero in ginocchio uno dei pochi settori che hanno avuto una funzione anticiclica nell’attuale crisi economica.
Riscontrata inoltre l’assoluta assenza di un confronto del Governo con le associazioni di categoria per l’esame degli interventi sulla materia, il Kyoto Club chiede che il Governo incontri quanto prima gli operatori per un confronto aperto e responsabile sugli incentivi e sullo sviluppo di medio-lungo periodo di questo settore che è ormai costituito da migliaia di imprese, spesso con personale giovane e dinamico, che hanno investito ingenti risorse e che intendono farlo anche nei prossimi anni.
Uno scivolone del Governo sul fronte delle rinnovabili rappresenterebbe un duro colpo per un settore vitale del paese, una battuta d’arresto per le strategie energetiche italiane mentre tutta l’Europa sta rapidamente virando verso le energie verdi e anche un danno politico rilevante per il Governo Monti che aveva raccolto fiducia e stima in molte aree del paese.
Kyoto Club chiede a tutte le associazioni delle rinnovabili elettriche e termiche e dell’efficienza energetica di organizzarsi in un tavolo di lavoro comune per confrontarsi con il Governo, secondo un approccio che metta da parte interessi particolari e che punti a dare forza e fiducia a questo comparto strategico della green economy.