“La Tav Torino-Lione è un’opera pubblica e non un atto di fede: dissentire sulla sua proclamata utilità è totalmente legittimo anche nel Pd, che fino a prova contraria non è una chiesa”. E’ quanto dichiarano i senatori democratici Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che aggiungono: “Di fronte ai linguaggi e alle pratiche inaccettabili del movimento no-Tav, per il quale l’opposizione all’opera ha assunto il valore di una guerra, non possono esservi né tolleranza né comprensione. Ma questo non significa che si debba accettare il pensiero unico sulla Tav: noi consideriamo, non da oggi, fondate molte obiezioni di merito sul progetto, prima fra tutte quella sull’evidente sproporzione tra i costi tuttora esorbitanti e le previsioni tecniche che danno in calo strutturale il traffico merci sulla direttrice italo-francese. Inoltre non è vero che la Tav di per sé servirà a spostare le merci dalla strada alla ferrovia: se le merci italiane oggi viaggiano quasi solo su strada non è per mancanza di binari ma perché tutti i governi italiani da decenni fanno politiche che privilegiano il trasporto su gomma. A queste e ad altre contestazioni puntuali, rilanciate nei giorni scorsi da un gruppo di autorevoli docenti universitari e tecnici, nessuno mai ha risposto nel merito, nemmeno ieri il presidente Monti, e ciò aumenta il timore che la Tav Torino-Lione si traduca alla fine in uno spreco colossale di denaro pubblico tanto più grave visto l’impegno dell’Italia per azzerare un immenso debito che pesa sulle generazioni future”.
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