Kyoto club: grazie Napolitano, crescita passa per rinnovabili e green economy

“Possiamo guardare con più ottimismo al futuro, perchè le emissioni del nostro Paese si sono ridotte e abbiamo nella sostanza raggiunto gli obiettivi previsti dal protocollo di Kyoto. Un risultato purtroppo agevolato dalla crisi che ha fatto ridurre i consumi, ma cui hanno sostanzialmente contribuito le rinnovabili, con l’importante quota del 40% costituita dal fotovoltaico, e le misure di incentivazione fiscale per il miglioramento dell’efficienza energetica.”
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, intervenuto stamane al  convegno “I cambiamenti climatici come opportunità  – Da Durban al Rio + 20 Earth summit”, che si svolge a Roma per iniziativa del Kyoto Club.
 
“E’ decisamente  importante – continua Ferrante –  il fatto che il ministro dell’Ambiente Clini abbia sbloccato il fondo rotativo di 600 milioni di euro rotativo del protocollo di Kyoto, perché sono risorse importanti che dobbiamo investire in ricerca e sviluppo per stimolare la green economy italiana, come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica Napolitano nel suo messaggio.
Siamo finalmente usciti dalla fase del governo Berlusconi caratterizzata dai numerosi stop and go con cui si è tentato di  uccidere tutto il settore delle rinnovabili, ora però è urgente che il ministro Passera emani i decreti attuativi sulle fonti  rinnovabili elettriche e termiche su cui è stato trovato l’accordo con il ministero dell’Ambiente .
Se non perdiamo tempo prezioso – aggiunge Ferrante –  potremo dare chances importanti per una ripartenza dell’eolico, approntare il modo migliore per  potenziare l’uso sostenibile dell’energia geotermica e idroelettrica, e assistere alla rivoluzione che un utilizzo intelligente delle nuove tecnologie può dare nell’ambito delle agroenergie.
Indispensabile è poi lavorare sull’adeguamento della rete, con una vera smart grid che possa seguire eventualmente l’indicazione data dall’Agenzia federale tedesca che sta lavorando sull’ipotesi di immagazzinare l’ energia prodotta dalle rinnovabili producendo idrogeno e quindi metano e utilizzandone poi la rete .”
 
“La strada per un futuro low carbon è dunque tracciata, ed è fatta di tanti tasselli, tra cui quella vera e propria rivoluzione dei sacchetti di plastica biodegradabile, che si sta completando in questi giorni con la discussione in Senato”- conclude Ferrante.