In memoria di Cesare Donnhauser

Un “uomo verticale”, onesto e rigoroso. Appassionato come pochi. Poco uso a compromessi di qualsiasi genere. Questo era Cesare. Cesare che si incazzava ogni volta che intravedeva un “cedimento” rispetto alla linea di ambientalismo “ortodosso”, ma sempre pronto ad aggiustarla per raggiungere l’obiettivo. Cesare che urla. Cesare che si commuove di fronte alla perdita di un amico, ma anche ascoltando un discorso di un leader politico che lui stimava (non erano molti). I suoi occhi buoni che si riempiono di lacrime. Cesare che ci riempiva di barzellette via mail. Gli appuntamenti con Cesare “per fare il punto” all’ora dell’aperitivo in un baretto di Testaccio. Quanto mi mancherai Cesare?

Francesco Ferrante
 

Pochi giorni fa, prima di entrare nel tunnel da cui non sarebbe più uscito e del tutto consapevole dei rischi cui andava incontro, Cesare ha mandato a me e ad altri amici una delle sue leggendarie email in cui scherzava, per dirla chiara “cazzeggiava”, su tutto. Era il suo modo per non prendere troppo sul serio gli interessi e le passioni, serissimi, di cui si nutriva da sempre. A me piace ricordarlo così: come un uomo rigoroso, generoso, i cui ragionamenti originali e profondi, la cui coerenza assoluta con gli ideali che lo animavano, erano impreziositi da una impareggiabile, altissima leggerezza.

Roberto Della Seta

 

Un grande ambientalista, impegnato con Legambiente da sempre, un grande esperto di temi ambientali. E’ una perdita che lascia sgomenti tutti quelli che lo hanno conosciuto. Era uomo generoso e soprattutto un caro amico. Questo il suo ultimo post su facebook: “Tutti, ma proprio tutti continuano ad utilizzare la parola crescita che fa a pugni con le risorse fisiche di per sé limitate invece di utilizzare più propriamente la parola sviluppo, meglio se sostenibile, che coniuga la difesa e la valorizzazione dell’ambiente, nonché la conoscenza, la ricerca e l’innovazione con l’occupazione, soprattutto quella giovanile”.

Ermete Realacci

 

Onestà , passione, generosità , una disponibilità  illimitata e una sconfinata e testarda voglia di occuparsi del bene comune e di credere, in maniera quasi naif, che insieme avremmo potuto cambiare le sorti di questo Paese. Se penso a Cesare mi vengono in mente queste sue caratteristiche, che sono poi le note distintive della nostra associazione. Del resto Cesare era la Legambiente, alla nostra associazione ha dedicato l’intera sua esistenza, a lui si devono tante felici intuizioni che ci hanno permesso di incontrare e contaminare nuovi mondi, a lui si devono tante battaglie che lo hanno visto, spesso nell’ombra, lottare per un Paese più pulito e più giusto. Ma stando accanto a Cesare si aveva soprattutto la rassicurante certezza che la Legambiente fosse fatta da gente perbene. Ci mancherà , ci mancherà  il suo sorriso, ci mancherà  il suo vocione, ci mancherà  il suo affetto sincero.

Sebastiano Venneri

 

Una grande perdita, per noi, per me, per l’ambientalismo scientifico! Ci siamo conosciuti praticamente all’inizio dell’avventura legambientina ed è sempre stato proprio nella nostra associazione, una persona impagabile. Mai approssimativo, spesso poco accomodante, sempre generosissimo e preparato. Una persona particolarmente importante per l’ambientalismo scientifico e che aveva unito il suo essere economista con il tema dell’agricoltura quando ciò non era affatto comune e in pochi pensavano che proprio da lì potevano passare il diritto di accesso all’acqua e al cibo. Non credo abbia mai risposto di no a chiunque sul territorio gli abbia chiesto una presenza, un suggerimento, un aiuto, sempre pronto a dire sì ma con quella passione sincera che non si era mai affievolita. Una bella persona per la quale i rapporti, le persone, il senso di giustizia, la passione per le cose belle, la sincerità , la conoscenza, venivano prima.

Maurizio Gubbiotti

 

Vinicius de Moraes amava affermare che la vita è l’arte dell’incontro. E quello con Cesare è stato per me uno dei più importanti. Per la sua generosità  e disponibilità  verso quelli che, allora giovani come me e Mauro Albrizio, avevano deciso che parte importante della loro avventura umana l’avrebbero spesa nel progetto di un ambientalismo nuovo e progettuale rappresentato dall’allora Lega per l’Ambiente. Generosità  comprensiva anche di quella ospitalità , vitto e alloggio, che sempre ha contraddistinto Cesare e il suo modo di essere e stare con gli altri. Cesare era una persona affettuosa, molto più solare e aperta di quello che il suo mugugnare potesse far credere. Cesare era un uomo di passioni forti, come l’amore che lo ha legato ad Emilia e quello per il figlio Adriano. Gli piaceva stare in compagnia e riteneva che l’essere amici comportasse maggiori responsabilità  nel lavoro e nell’impegno politico e culturale. Di quella visione originale, di quella nuova sintesi rappresentata dalla nascente Lega per l’Ambiente Cesare era uno degli interpreti più creativi e convinti. Nascono da sue intuizioni progetti come Occhi Verdi sull’Agricoltura e Pesticidi nel Piatto che per la prima volta ponevano all’attenzione dell’opinione pubblica, dei consumatori, del mondo agricolo e dell’industria agroalimentare la necessità  di una radicale inversione, di quella profonda trasformazione nel segno della salute e dell’ambiente che oggi e’ l’orizzonte di parte importante dell’agricoltura in Italia e nel mondo. Basti pensare il suo impegno a favore dell’agricoltura biologica e delle bioplastiche. E anche sui temi della qualità  territoriale il contributo di Cesare e’ stato importante nella elaborazione e nell’affermazione di un’idea dei Parchi come laboratori di un’idea innovativa di conservazione a partire dalla dimensione strategica dello spazio rurale, della sua ricchezza di diversità  biologica, culturale e paesistica. Un vecchio proverbio argentino dice che nessuno puo’ toglierci il tango che abbiamo ballato. Resta il rimpianto di quelli che non ballammo e di quelli che non potremo mai più ballare.
Addio Cesare, è stato bello incontrarti.

Fabio Renzi

Dobbiamo molto a Cesare. E’ stato lui ad attirare l’attenzione dell’associazione sull’agricoltura, ad aprire la battaglia contro i pesticidi, per la lotta integrata e le coltivazioni biologiche. Eravamo alla fine degli anni Ottanta. La capacità  di Legambiente di intervenire in questo settore, con incisività  e competenza, è anche figlia della sua antica intuizione e della sua preparazione scientifica. E’ stato lui a presidiare, nei momenti più complicati, la commissione VIA presso il Ministero dell’Ambiente, difendendo con forza e coerenza le posizioni dell’ambientalismo contro certe “valutazioni” troppo leggere. Ma soprattutto dobbiamo, e personalmente devo, a Cesare la sua dedizione per la nostra bandiera. Anche quando è andato a lavorare in altre postazioni non ha mai dimenticato i suoi legami di affetto e di intelligenza con l’associazione. Anzi, ultimamente si lamentava di essere lasciato solo nelle sue battaglie. Una coerenza e un legame che non sempre è facile trovare. Oggi.
Con quel suo vocione da baritono, Cesare non ha mai rinunciato a dire la sua, accettando alla fine le ragioni associative, anche se non coincidevano con il suo pensiero. E si è mosso fino alla fine in un legame di fiducia e di reciproca stima. 15 giorni fa ci scriveva, non senza autoironia: “Gli illustri professori mi hanno detto che l’intervento è complesso al che ho risposto che la complessità  è la mia regola di vita!! Dopodiché dovrei ritornare ad essere sano come un pischello seppur bionico. Durante il mese di ottobre non  potrò seguire la Commissione Via (ci vuole un mesetto per riprendersi da questo intervento) e sappiate che tornerà  Porto Tolle in plenaria. Il mio ruolo di guardiano del faro sarà  sensibilmente ridotto e non posso partecipare al prossimo direttivo e alla marcia della pace in quanto la “chiama” avverrà  tra sabato e domenica. Salutoni, tocchiamo ferro e avvisate il gentil sesso che tornerà  presto lo “sciupafemmine” più in forma che mai…Cesare –  P.S. Mi viene in mente spesso la frase latina “Per aspera ad astra” e mi chiedo se si possa fare a meno dell’aspera per arrivare all’astra” Non è stato così, e il vuoto si sente ora, subito, ma lo sentiremo di più da qui in avanti. Ciao cesare.
Un tuo amico, Vittorio

Vittorio Cogliati Dezza

La scomparsa di Cesare Donnhauser è un lutto per l’ambientalismo italiano. Ci mancherà  il suo impegno sempre rigoroso e competente, generoso e appassionato. Donnhauser è stato fin dall’inizio tra i promotori dell’esperienza degli Ecodem, muovendo dalla convinzione che l’ambiente debba essere sempre più al centro di una nuova idea di progresso

Fabrizio Vigni