“Il Consiglio dei Ministri di domani dovrebbe sciogliere lo scontro in atto tra Terna da una parte, Enel e Assoelettrica dall’altra. Riuscirà il Governo a resistere alle sirene delle lobby che in questi giorni hanno suonato forte per proteggere e conservare interessi consolidati di pochi?”
Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
“Se si volesse seguire una linea dettata dal semplice buon senso e da ciò che sarebbe conveniente per l’intero sistema elettrico la scelta del Governo -continua Ferrante – dovrebbe quella di ribadire il divieto per Terna di produzione e commercializzazione di energia elettrica: se un operatore spurio come sarebbe appunto Terna che ricava i suoi profitti da tariffe amministrate, entrasse in un mercato che già soffre di un insufficiente grado di liberalizzazione sarebbe un grave passo indietro e si ritorcerebbe contro i consumatori. Dall’altra però andrebbe consentito anche a Terna di realizzare gli impianti di accumulo assolutamente indispensabili per un futuro che inevitabilmente, anche nel nostro paese, si baserà sull’utilizzo di fonti rinnovabili. Piuttosto se il Governo vuole richiamare Terna ai suoi obblighi solleciti gli investimenti troppo a lungo rimandati sull’adeguamento della rete, e le smart grids.
Nessuno – aggiunge Ferrante – può impedire a chi nel mercato elettrico già agisce di realizzare gli impianti di accumulo, ma in questi anni gli operatori non l’hanno fatto e anzi si è assistito a una riduzione delle ore di funzionamento di quelli esistenti, mentre è necessario dare una scossa anche permettendo al gestore della rete di essere protagonista nella costruzione di tali infrastrutture.
Il punto è che un sistema in cui l’energia da fonte rinnovabile può essere disponibile, grazie ai sistemi di accumulo, ad ogni ora del giorno taglierà in maniera significativa il prezzo dell’energia in borsa elettrica, un fenomeno già in corso che si traduce in un beneficio per i consumatori e ovviamente un taglio dei profitti per chi produce energia con fonti fossili, inquinanti e poco efficienti” – conclude Ferrante .