L’esito dello stress test effettuato col click day del Sistri è più che preoccupante, perché un gran numero di aziende che hanno aderito alla prova di funzionalità del sistema non sono riuscite nemmeno a collegarsi, o hanno riscontrato difficoltà che con l’entrata a regime sarebbero eccessivamente
penalizzanti, a partire dai tempi lunghi necessari a completare
un’operazione. A questo punto appare evidente che il problema è
nell’impalcatura stessa del sistema che la Selex ha escogitato per il Sistri, e ciò conferma i dubbi che avevamo avanzato nel corso del tempo e di cui è stato chiesto conto con numerose interrogazioni parlamentari”. Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il PD delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
“Come detto – aggiunge Ferrante – il progetto Sistri ha evidenziato sin dal suo avvio diversi aspetti poco chiari, dallo spropositato costo per la registrazione del brevetto, tra l’altro già registrato da un ente statale,al fatto che il Ministero dell’Ambiente ha gestito il progetto SISTRI
affidandone la realizzazione ad una controllata del gruppo Finmeccanica, la Selex Service Mangement, senza indire una gara pubblica e con la copertura del segreto di Stato”.
“Di proroga in proroga – prosegue il senatore PD – si è arrivati allo stress test, che di certo non scioglie i dubbi su come la Selex abbia gestito l’informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti. Una strada che tuttavia al netto delle gravi difficoltà emerse, rimane una scelta
obbligata per contrastare l’illegalità e le ecomafie. àˆ desolante
constatare che il Ministero non sappia come uscire da questa situazione, e il tentativo di dare una lettura positiva del click day si scontra con l’evidenza dei fatti e con le preoccupazioni degli utenti”.
“àˆ evidente – conclude Ferrante – che un’ulteriore proroga è necessaria, perché mancano solo due settimane all’entrata in vigore del sistema, ma occorrerà che la si vincoli a procedure rigorose in modo da mettere la parola fine a questo balletto di date.”