E’ ormai ufficiale che l’incidente di Fukushima avrà conseguenze
altrettanto disastrose di Chernobil. In realtà questa drammatica verità era
già nota, ma in Italia restano ancora molti ’giapponesi’ che per malafede o
per ideologia rifiutano di vedere che la ‘guerra è finita’: il nucleare
sicuro oggi non esiste, e per l’Italia che ha la fortuna di aver rinunciato
all’energia atomica 25 anni fa sarebbe una follia tornare ora su quella
decisione.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Si rimane assolutamente sconcertati – continuano i parlamentari – nel
ricordare la dichiarazione rilasciata l’undici marzo del Presidente
dell’Agenzia nucleare italiana secondo il quale ‘le centrali nucleari sono
sicure, e buona parte delle critiche vengono da un’ideologia
antinuclearista che si basa su dati falsi’, o quanto detto lo stesso giorno
da un famoso ambientalista convertito all’atomo: ’gli impianti nucleari
hanno dimostrato di tenere botta, chi trae spunto dalla tragedia che ha
colpito il Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo’.
Per non parlare di un nostro ministro che si sbilanciava dicendo che ‘alla
luce delle considerazioni di molti esperti, si può sperare che l’impatto
dei problemi verificatisi negli impianti nucleari sarà contenuto, e
verosimilmente marginale’.
“Questa incapacità di prendere atto di quanto accaduto in Giappone e
dell’orientamento degli italiani largamente contrario già molto prima
dell’incidente giapponese, è un segno dell’arretratezza e del
provincialismo di parte delle nostre classi dirigenti.
Mentre i paesi che il nucleare ce l’hanno si interrogano preoccupati su
come uscirne e come dare slancio all’innovazione energetica fondata su
risparmio energetico e fonti rinnovabili, nel nostro Paese – concludono i
senatori del Pd – c’è ancora chi preferisce imitare i soldati nipponici
che anni dopo la fine dalla guerra restavano nascosti nella giungla
convinti che ancora ci fosse da combattere”.