“Il Governo sulle rinnovabili non ha scelta, o cambia la rotta che gli era stata indicata da Confindustria e dall’oligopolio dei petrolieri e delle fonti fossili, o un settore che vale 13 miliardi di fatturato con 140mila occupati finisce gambe all’aria.
Si rimetta mano al testo, e si faccia una cosa di buon senso: si copi quello che di molto buono ha fatto in questo settore la locomotiva economica d’Europa, la Germania, che ha già programmato gli incentivi sulle rinnovabili da qui al 2050.
Nel frattempo all’incontro che Romani ha convocato per martedì prossimo vengano convocate di diritto le associazioni del settore, perché di certo le migliaia di imprese del comparto non si sentono rappresentate da chi, come il presidente di Confindustria, nell’ultimo periodo ha remato contro.”
Lo dichiara il senatore del Pd e vicepresidente del Kyoto club Francesco Ferrante, presente oggi a Roma alla manifestazione ‘SOS Rinnovabili’, insieme al segretario Bersani, il capogruppo Franceschini e gli altri esponenti Della Seta, Realacci, Mariani, Braga, Tomaselli e Vigni.
“Oggi al Teatro Quirino – continua Ferrante – non c’erano i profittatori o le imprese avide di incentivi esorbitanti che il Governo ha voluto raccontare per giustificare il decreto Romani.
C’erano invece lavoratori, rappresentanti di associazioni e imprese, che hanno tutti raccontato che in Italia il Governo è entrato a gamba tesa sul settore, bruciando centinaia di milioni di investimenti, chiudendo i rubinetti del credito e mandando in cassa integrazione migliaia di lavoratori, la gran parte dei quali al di sotto dei 40 anni.”
“Occorre correggere gli errori e le sottovalutazioni commesse, introdurre procedure più semplici e fare in modo che siano premiate le tecnologie più efficienti, tenendo la barra dritta sull’esempio tedesco, con i suoi 43 GW di fonti di energia rinnovabile, metà dei quali – conclude Ferrante – in mano direttamente ai cittadini.”