Costa: appurare responsabilità  armatore

“Incidenti impongono verifica regole e responsabilita’  delle compagnie”

“Ci auguriamo che non appena scemerà  il clamore mediatico suscitato dalla tragedia del Giglio, e l’inchiesta individuerà  cause e colpe precise, si possa affrontare con lucidità  la questione delle responsabilità   e delle regole per gli armatori”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante.
“La ricerca quasi spasmodica dell’unico colpevole del disastro della Costa Concordia – continua Ferrante –  non deve far dimenticare le responsabilità  dell’armatore, che sebbene tenti di sminuire, era a conoscenza della pratica dell’inchino, considerato probabilmente un ingrediente irrinunciabile delle crociere che solcano i nostri mari tutti i giorni. Ci si domanda poi se la Costa abbia fatto pressioni indebite per far tornare la nave danneggiata in porto, perdendo tempo che si sarebbe rivelato prezioso. Ricordiamo che sempre di fronte alle coste della Toscana – continua Ferrante –  un armatore ha chiesto al proprio comandante di andare oltre i suoi  compiti: sto parlando di quanto è  accaduto all’Eurocargo Venezia della Grimaldi, che ha perso il suo carico di fusti tossici nel Tirreno, dopo aver affrontato un mare forza nove. Occorrerà  poi considerare quali sono le effettive condizioni di lavoro dei marittimi, che provengono ormai in gran parte da paesi con una bassa tutela del lavoro e per i quali si pongono questioni come salvaguardia della salute, sicurezza, precarietà , sfruttamento. E’ da verificare, insomma – conclude Ferrante –  che in mare non avvenga quanto accade già  sulle autostrade con lo sfruttamento dei guidatori dei Tir, che mette a repentaglio la sicurezza dei lavoratori e quella dei cittadini”.