“Tagliati altri 60 milioni di euro”.
“Se c’entri la cabala non lo sappiamo, ma quel che è certo che il numero 60 ricorre drammaticamente sotto l’amministrazione Prestigiacomo del ministero dell’Ambiente, ormai letteralmente spolpato. Prima il bilancio del ministero ridotto del 60%, e ora decurtato di altri 60 milioni di euro: fare politiche ambientali con queste risorse è impossibile, dunque se l’intenzione è quella di mettere in ginocchio il Ministero e magari scioglierlo meglio dirlo chiaro e tondo”. Lo dicono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
“Nel 2011 – continuano i senatori del Pd – il bilancio complessivo del ministero dell’Ambiente è di circa un terzo rispetto a quello del 2008, anno di insediamento del Governo Berlusconi: 513 milioni di euro, contro 1.513 milioni circa. Ed è un bilancio che verrà ulteriormente ridotto con i tagli previsti dal decreto sulla riduzione delle spese dei ministeri, perché il già magro bilancio del ministero dell’Ambiente che ripetutamente aveva chiesto un reintegro dei fondi, dovrà invece essere ulteriormente limato per il prossimo esercizio per oltre 63 milioni di euro: un taglio gravissimo perché ormai le risorse “disponibili” erano ridotte ad appena 180 milioni e quindi il nuovo taglio ne rappresenta ben il 33%. A parte portare avanti l’ordinaria amministrazione il Ministero non potrá fare nulla, nessuna politica ambientale è possibile senza in minimo di risorse, sempre ammesso che questo Governo abbia voglia di farne” – concludono i senatori democratici.