“Politici stranieri si sono dimessi per fatti analoghi”
“Stando a quanto riportano le cronache giornalistiche, e alle parole
dell’on. Milanese, il ministro Tremonti, responsabile dell’Economia e delle
Finanze, avrebbe sostanzialmente pagato un affitto in nero per risiedere
nella sua abitazione a Roma.
Si tratta di una vicenda poco chiara e che di certo non si è risolta con il
cambio di casa di Tremonti: al ministro, sempre molto compreso nel proprio
ruolo e nel suo status internazionale, gioverà infatti ricordare come molti
suoi colleghi stranieri abbiano rassegnato velocemente le dimissioni per
fatti più o meno analoghi.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Nel 2006 – ricordano i senatori del Pd – le ministre svedesi Borelius e
Cecilia Stego Chilo si dimisero perché colpevoli entrambe di pagare in nero
le proprie tate, con la seconda rea inoltre di non aver pagato per ben 16
anni il canone della televisione pubblica svedese. C’è addirittura chi
ministro non c’è diventato per aver pagato in nero la ‘nannie’, come Nancy
Killefer che rifiutò di diventare la responsabile della Sanità
nell’amministrazione Obama appena la vicenda fu di dominio pubblico.
Stessa sorte toccò al grande evasore Tom Daschle, che nascose al fisco poco
più di centomila dollari. In Gran Bretagna ricordiamo lo scandalo dei
rimborsi, che travolse per prima Jacqui Smith, l’ex ministro dell’Interno
britannico la quale lasciò l’incarico travolta dalla polemica sulle note
spese per la prima abitazione, in particolare per il rimborso chiesto per
due film porno acquistati dal marito, per poi coinvolgere altri quattro
rappresentanti del governo”.
“Pare evidente – concludono i parlamentari democratici – che motivi di
opportunità , legati all’importanza fondamentale del ministero
dell’Economia, imporrebbero una seria valutazione sul comportamento tenuto
da Tremonti in questa vicenda”.