“Rinviare di un anno le decisioni sul nucleare senza sospendere le norme in via di approvazione è un modo furbo di dissimulare il dietrofront del governo. L’atomo in Italia non tornerà , ma per evitare brutte figure è meglio non dirlo”. Lo dicono i senatori del Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Il governo – proseguono i due senatori del Pd – dà un’ennesima prova di scarsa serietà : con tre italiani su quattro contrari al nucleare, con l’evidenza che costruire in Italia centrali già vecchie costerebbe un investimento immenso e toglierebbe sicurezza ai cittadini, preferisce tenere in piedi le norme sul ritorno al nucleare già sapendo che non serviranno a nulla. Così si getteranno 400 milioni per tenere un referendum che non deciderà nulla, così si getteranno altri mesi – concludono Della Seta e Ferrante – senza impegnarsi per la vera innovazione energetica fondata sull’efficienza e sulle fonti rinnovabili”.
Roma, 22 marzo