Le proposte Ecodem: efficienza, rinnovabili, gas, “tre pilastri per il futuro”
“Incremento del 20 per cento dell’efficienza energetica entro il 2020. Il 50 per cento dell’energia elettrica da rinnovabili entro il 2030. Una riduzione dell’80 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2050”: sono questi alcuni degli obiettivi che secondo gli Ecologisti Democratici l’Italia può raggiungere con una nuova strategia energetica “low carbon”, puntando anzitutto sull’efficienza energetica e sulle rinnovabili: “una rivoluzione nel segno della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica, in grado di dare un formidabile impulso all’economia italiana”.
“Dopo il referendum – dichiara Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecodem – serve un nuovo piano energetico nazionale. Per l’Italia è una grande opportunità di cambiamento e modernizzazione. Una sfida di valore strategico, in sintonia con gli obiettivi dell’Europa su clima e energia, che richiede cultura di governo e visione del futuro. Deve essere uno dei punti fondamentali del programma con il quale il centrosinistra si candiderà a governare”.
Le proposte degli Ecologisti democratici poggiano su tre pilastri. Anzitutto, le fonti rinnovabili: se il piano del governo, bocciato dal referendum, prevedeva a regime il 25 per cento di nucleare, il 25 per cento di rinnovabili e il 50 per cento da combustibili fossili, una nuova strategia energetica deve prevedere che nel 2030 il 50 per cento dell’elettricità (e almeno il 30 per cento di tutta l’energia consumata) sia fornita da fonti rinnovabili. Un obiettivo ambizioso, ma possibile, se la politica fa la sua parte in termini di regole, incentivi, sostegno alla ricerca, e puntando su reti intelligenti, procedure amministrative rapide, filiere industriali “made in Italy” per tecnologie innovative, coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni.
Il secondo pilastro si chiama efficienza energetica. L’Italia deve sviluppare un grande piano per il risparmio e l’efficienza energetica in tutti i settori (edifici, sistemi di riscaldamento e raffrescamento, trasporti, illuminazione, servizi, produzioni industriali, apparecchiature elettriche) per ridurre la dipendenza energetica, abbassare i costi della bolletta energetica, tagliare le emissioni di gas serra, migliorare la competitività delle imprese e creare nuovi posti di lavoro. “Per questo – propongono gli Ecodem – serve un forte sistema di incentivazione per l’efficienza energetica, oltre che per l’energia termica prodotta da fonti rinnovabili”.
Il terzo pilastro di una strategia per la fase di transizione verso un modello energetico sempre più “low carbon” è nel ruolo centrale del gas, che nel 2030 potrebbe coprire il 38 per cento del fabbisogno nazionale. Mentre per quanto riguarda il petrolio tutto lascia prevedere una crescita dei prezzi e dunque, anche per questa ragione, bisogna ridurne i consumi (e l’uso del carbone non deve crescere viste le elevate emissioni di gas serra, a meno che i sistemi di cattura e sequestro di Co2 non si dimostrino efficaci e sostenibili); nel mercato mondiale del gas è poi in atto una vera
rivoluzione che può portare ad una riduzione dei prezzi. “Per cogliere questa svolta – rimarcano gli Ecodem – l’Italia ha bisogno di una maggiore apertura del mercato e di realizzare le infrastrutture necessarie, a partire dai rigassificatori”.
Sarà proprio il tema dell’energia ad aprire domani, sabato 30 luglio, la festa nazionale degli Ecologisti Democratici che si svolge quest’anno a San Gimignano (Siena). “Le scelte energetiche di un paese – sottolinea il senatore Ecodem Francesco Ferrante che sarà uno dei protagonisti del dibattito – sono la base su cui organizzare l’uscita dalla crisi e il rilancio dell’economia, specialmente in un paese come l’Italia ad alta vocazione manifatturiera. Per questo c’è urgente bisogno di un piano energetico. Il nostro è un contributo, il più ‘europeo’, a un dibattito che dovrebbe coinvolgere tutte le parti sociali, uscendo da luoghi comuni e scegliendo strade di cambiamento radicale e praticabile”.
SCHEMA RIASSUNTIVO
OBIETTIVI 2020: – riduzione del 30% delle emissioni di gas di serra; – 17% dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili; – incremento del 20% dell’efficienza energetica. 2030: – riduzione del 40% delle emissioni di gas di serra; – mix energetico per la produzione di elettricità : 50% rinnovabili, 50% fossili; – 30% dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili. 2050: – riduzione dell’80% delle emissioni di gas di serra.
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STRUMENTI – incentivazioni adeguate per le fonti rinnovabili elettriche fino al raggiungimento della grid parity; adeguamento della rete elettrica; – rafforzare i meccanismi di incentivazione per il termico e per l’efficienza energetica; – implementare un grande piano per l’efficienza energetica; – ridurre i consumi di petrolio nei trasporti; – sostenere le azioni degli enti locali; – realizzazione delle infrastrutture necessarie per il trasporto su ferro e per il gas (rigassificatori, gasdotti, stoccaggi); – sperimentazione della Carbon Capture Sequestration |